Perché praticare lo sport?

 

La migliore risposta è che lo sport costituisce la lotta più efficace contro i danni che il mondo moderno ha prodotto sul fisico dell’ uomo.

In verità questi danni l’ uomo ( e la donna ) se li sono procurati da soli.

Tutto è cominciato quando l’ uomo, dimostratosi tra tutti gli esseri viventi quello di gran lunga più dotato di capacità inventiva, ha cominciato a costruire “ cose “ ed a modificare l’ ambiente che lo circondava al fine di vivere meglio.

L’ obiettivo primario per vivere in modo più confortevole venne presto identificato nel tentativo di affrancarsi dalla maledizione biblica: “  ….tu lavorerai e faticherai con il sudore della fronte …” e  finalmente l’ uomo moderno è riuscito pienamente ad annullare la fatica fisica.

Questo obiettivo lo ha ottenuto utilizzando gli animali sia per il lavoro che come mezzi di trasporto, sfruttando il vento, utilizzando le vele al posto dei remi e, successivamente, inventando i motori ed applicandoli ad ogni forma di attività umana, poi infine, sostituendo ogni azione comportante l’ uso della forza fisica muscolare.

Così l’uomo, trasformatosi  in “ conduttore intelligente di macchine “, ha fatto si che il suo fisico, non utilizzato  in azioni motorie di una certa rilevanza, si indebolisse progressivamente e che tutti i suoi organi, sia quelli direttamente destinati a compiere azioni di moto, come i muscoli, le articolazioni e le ossa, sia quelli interni che hanno l’incarico di trasportare sostanze energetiche quali il cuore, i polmoni, ed il sistema circolatorio periferico, cadessero in una profondissima depressione da non uso.

Esiste, infatti, un comportamento diametralmente opposto tra gli organismi viventi e le “macchine meccaniche” costruite dall’uomo: mentre, infatti, la macchina meccanica si consuma, si usura quando lavora, al contrario quella ”vivente” si logora quando non viene utilizzata.

Così l’uomo, con la sua vita sedentaria, finalmente soddisfatto per aver sconfitto la fatica fisica, ha finito per essere vittima di una malattia da lui stessa creata: la malattia ipocinetica.

Questa malattia, nella quale nessun organo è realmente malato, consiste in una profondissima depressione funzionale di ogni organo ed apparato, a cominciare dal cuore, per finire ai muscoli.

La riduzione della capacità funzionale può raggiungere livelli tali da rendere  qualsiasi azione muscolare, anche la meno gravosa, estremamente faticosa e per alcuni organi come il cuore addirittura pericolosa.

Come combattere questa malattia derivante dalla sedentarietà?

La risposta è molto semplice, attraverso il moto e quindi lo sport.

Sport per tutti.

Non ci si riferisce ovviamente allo sport  agonistico,  ma allo sport non competitivo che va adattato alla propria età e che ovviamente, andrebbe praticato dalla popolazione di entrambi i sessi con lo scopo di attenuare o sconfiggere le conseguente di vita di un mondo moderno sempre più basato sulle macchine.

Quali vantaggi si possono ottenere praticando lo sport?

Lo sport non aggiunge anni alla vita, ma aggiunge vita agli anni.

 

In altre parole non si può affermare che praticando lo sport nelle “giuste forme” si può vivere di più, anche se certe ricerche sembrerebbero dimostrarlo, ma dedicarsi in modo non saltuario ad una attività fisica dosata correttamente ed adatta all’età, può consentire di sentirsi meglio, di poter godere di più la vita, di poter mangiare di più senza pericoli, ed in definitiva di sentirsi giovani più a lungo. Il che non è poco.

 

Concludendo, la pratica dello sport deve essere strettamente legata all’età dei praticanti ed a certi aspetti morfologici del corpo umano. Argomento che approfondiremo in una prossima lettura.