Le mie lettere

Qui di seguito riporterò alcune lettere o articoli scritti negli ultimi anni!

 

Sarò felice di leggere i vostri commenti nel libro degli ospiti. Potete anche contattarmi direttamente.

 

 

Antonio Fantini

Via Martiri 6 Ottobre 5

66034 Lanciano

 

 

 

Al signor Presidente dell’A.Do.S.

Dott. Carmine Marino

Lanciano

 

 

 E p.c. Al direttore generale 

ASL Lanciano-Vasto-Chieti

Dott. Francesco Zavattaro

 

Al Direttore sanitario

Dott. Amedeo Budassi

 

 

Direttore amministrativo

Dott. Giancarlo Barrella

 

 

Direttore sanitario Ospedale Civile

 “F. Renzetti”

Dott.ssa Marzia Mucci 

Lanciano

Oggetto: Oltre la beffa anche il danno.

 

Egregio signor presidente,

 

mi iscrissi all’A.Do.S. nel lontano 1972 (tessera n. 422) e da allora ho sempre donato sangue periodicamente con grande senso civico.

 

Negli ultimi anni purtroppo le mie donazioni risultano essere sempre più difficili a causa della grande disorganizzazione del centro trasfusionale ADOS di Lanciano.

 

Nella mattinata di lunedì 28 febbraio 2011 ricevo una telefonata da parte dell’Ados dove mi  si invitava presso il centro per una donazione, che veniva fissata per giovedì 3 marzo.

Dopo una lunga attesa (ma allora a che cosa servono gli appuntamenti?) vengo invitato negli uffici per un colloquio preliminare al cospetto della dott.ssa Irma Ruffini.

 

Da subito si dimostrava assolutamente acida e scortese, dando ordini in seconda persona singolare al sottoscritto.( Ma come si permette!)

 

Dopo circa dieci minuti la dottoressa in questione, sfogliando le carte si accorge che non sono idoneo alla donazione perché avrei la ferritina sierica sotto la norma.

 

Faccio presente che questo fatto l’ho avevo segnalato  da almeno due o tre anni ed hanno continuato a farmi donare ugualmente ignorando il problema .

 

Chiedo cortesemente alla dott.ssa di poter parlare con il dott. Presenza con il quale mi relazionavo in passato per le donazioni.

La dottoressa mi risponde che non “era stata assunta come portantina, ma come dottoressa, pertanto non sarebbe andata a chiamare nessuno”.

 

A questo punto preso atto della mia inidoneità alla donazione, faccio presente che non avrei più avuto diritto al giorno di riposo dal lavoro così come prescrive la legge.

E questo  per un vostro errore!

“E allora ritorna a lavorare”sentenzia la dottoressa! 

Faccio presente che il mio posto di lavoro è a Villa Santa Maria.

 

Perché sono stato invitato presso il centro per una  donazione, se non ero idoneo?

Era necessario che andassi sul posto perché la cosa fosse verificata?

 

Alle mie rimostranze la dottoressa mi rilascia un certificato generico di presenza presso l’ambulatorio per “essere sottoposto a controlli”.

 

Purtroppo, il mio dirigente scolastico, informato telefonicamente mi considererà per giovedì 3 marzo assente per malattia,e non  assente per donazione di sangue, e questo comporterà una trattenuta sulla mia busta paga,  secondo il decreto del Ministro Brunetta , di almeno dodici euro.

 

Egregio signor presidente

Sarebbe opportuno insieme ai vertici della Asl oliare meglio i meccanismi organizzativi dell’ADOS, e soprattutto scegliere meglio le persone che devono avere contatti con il pubblico, perché, lauree a parte,  non tutti ne sono capaci

 

 

 

Distinti saluti

Prof. Antonio Fantini.  

 

Lanciano 3 marzo 2011

 

 

 

Le nuove Indicazioni Nazionali: la Capdi raccoglie le osservazioni. (a.s. 2010)

La Capdi ha avuto ed ha un grande merito: dar voce ad una categoria che a dire il vero, nel mondo della scuola, non ha quasi mai goduto di grande considerazione.

Ricordo ad esempio, la battaglia intrapresa e vinta qualche anno fa, circa la proposta del ministro Moratti di ridurre le ore di educazione fisica da due ad una.

Se un insegnante di una qualsiasi altra materia dà un debito o boccia un alunno, si parla di mancanza di preparazione, di obiettivi non raggiunti o altre cose di questo genere.

Se un insegnante di educazione fisica dà un debito, può capitare che tra i colleghi qualcuno scoppi a ridere e qualche altro lo prenda per matto.

Qualche anno fa feci presente ad un dirigente scolastico che alcuni alunni avrebbero potuto avere al primo quadrimestre un voto insufficiente.

La risposta del dirigente fu secca e lapidaria: “se metti delle insufficienze ti vengo contro”.

Mi è accaduto che, partecipando ad un consiglio di classe e mancando il verbalizzante del consiglio, mi proposi volontariamente di redigerlo. Tanto fu lo stupore e la meraviglia, che una collega mi fece i suoi personali complimenti. Come se gli insegnanti di educazione fisica non fossero in grado neanche di redigere un verbale.

Persone semplici

Non dobbiamo rimanere persone semplici che badano al sodo, le chiacchiere inutili non ci appartengono. Siamo persone che quotidianamente devono occuparsi di problematiche spesso irrisolvibili. La maggior parte di noi non si scoraggia mai e va avanti sempre tra mille difficoltà.

Insegno in un rinomatissimo istituto professionale, considerato dal ministero “scuola di particolare eccellenza”. (Lo ha detto personalmente il ministro Gelmini telefonicamente al preside, il quale lo ha riferito durante un collegio dei docenti). Eppure questo istituto non possiede una palestra , ma semplicemente un garage dove, con il mio collega, mi alterno a far lezione.

Un alunno su tre è in grave sovrappeso, e due alunni su tre fumano appena se ne presenta l’occasione.  Ogni tanto arrivano i carabinieri con i cani antidroga, portano via qualche alunno di cui poi non si sa più nulla.

Ho fatto approvare due progetti dal collegio dei docenti, uno per combattere l’obesità dilagante e l’altro per attenuare le disabilità motorie negli alunni diversamente abili, (ve ne sono da uno a due per ogni classe) eppure a tutt’oggi 15 aprile 2010, il dirigente non ancora li attiva.

Le indicazioni nazionali.


Li ho letti, ma con franchezza devo dire che sono una sintesi di quello che ognuno di noi insegnanti di educazione fisica già conosce da tempo.

Qualche collega è intervenuto criticando aspramente, sottolineandone le approssimazioni, le inesattezze e le contraddizioni.

Bravi, bravissimi!

Ma la critica seppur legittima ed auspicabile, non deve essere solo un utile ed intelligente esercizio dialettico tra parti, ma deve essere supportato a monte da un impegno quotidiano e costante senza rifugiarsi comodamente dietro i ...però e i ...ma.

A me francamente non importa niente o quasi. Se sono completi o no.
Se toccano tutte le aree o no. Se hanno dimenticato le attività in ambiente naturale o no. Se hanno dimenticato tra le competenze “l’acquaticità”.

Domani mattina devo tornare a scuola, devo mediare con gli alunni, tra il non far nulla o il far pochissimo.  Devo chiedere al bidello il perché non ha pulito il pavimento del “garage-palestra” e perché i vetri rotti non sono stati ancora sostituiti.

Se la cosa non mi si ritorcesse contro avrei già chiamato” striscia la notizia”. Devo transigere sui ritardi (meglio arrivare tardi che non arrivare per niente).

Devo transigere con chi va a nascondersi nello spogliatoio per mangiare il panino (quasi nessuno al mattino è abituato a far colazione).

Devo transigere sul fatto che solo pochi riescono a correre per appena 8 minuti, il test di Cooper o la prova della mezz’ora sono solo descritti sul libro di testo, ma inapplicabili nella mia realtà.

Devo transigere sul fatto che solo pochi portano la tuta da ginnastica. (Se lo pretendessi mezza classe per mesi rimarrebbe emarginata dalle attività).

Devo transigere con chi durante la corsa di riscaldamento ascolta la musica con le cuffiette. (Meglio correre ascoltando la musica che non correre).

Una mia collega di qualche hanno fa voleva chiudere l’anno scolastico in bellezza facendo svolgere OBBLIGATORIAMENTE a tutti i suoi alunni ed alunne, il test di Cooper . Bene, molto bene!

Solo che dopo il 4° o 5° malore, iniziarono ad arrivare a scuola telefonate di protesta da parte dei genitori.

Il preside irritato di tanto disturbo scese nell’area destinata all’educazione fisica ed intimò alla professoressa di interrompere immediatamente le prove.

Gli alunni del 1° anno arrivano non sapendo fare quasi nulla e quando vanno via alla fine del quinto anno sanno fare pochissimo. Ho eliminato tutto quello che potrebbe essere potenzialmente pericoloso. Ad un mio collega la famiglia di un suo alunno ha chiesto 50mila euro di indennizzo per l’infortunio subito durante l’ora di educazione fisica.

Ricordo che quando ero un giovane insegnante, oltre 30anni fa, proponevo volteggi alla cavallina, capovolte avanti e dietro, salita alla pertica, traslocazioni sulla trave, verticali appoggiate .

Ho dovuto eliminare perfino la corsa ad ostacoli, perché se non era già al primo, sicuramente al secondo ostacolo la classe risultava decimata dalle cadute.

Oggi il volteggio alla cavallina con gambe divaricate comporterebbe almeno due o tre contusi alle ginocchia per volta.

Le capovolte comporterebbero almeno due o tre distorsioni al rachide cervicale.

La salita alla pertica, qualora nella classe vi fosse qualcuno in grado eseguire l’esercizio, causerebbe almeno uno o due distorsioni alle caviglie, nonostante si sia  ripetuto già più volte che la tecnica della discesa è identica alla tecnica della salita. Vi è sempre qualcuno che per scendere si lascia scivolare a peso morto cadendo rovinosamente sul materasso messo a protezione, procurandosi contusioni e distorsioni.

Una volta il dolore fisico si nascondeva, ora si esalta, magari emulando i giocatori di calcio visti in televisione. Poi se vi fosse la possibilità di ottenere un risarcimento dall’assicurazione sarebbe ancora meglio.

I miei alunni vanno via alla fine dei cinque anni con due o tre idee scavate nella testa


1° Un’attività fisica di base deve essere svolta con cadenza quotidiana, sia per la propria salute, sia per la propria formazione psico-fisica.

2° Il fumo fa male alla salute, figuriamoci le droghe.

3° Mangiare con moderazione, evitando il più possibile il cibo spazzatura che viene distribuito dalle macchinette fatte installare a iosa nei corridoi dell’istituto dalla dirigenza. (Portano soldi alla scuola!)

Qualcuno a questo punto potrebbe obiettare e le indicazioni nazionali? Le indicazioni nazionali sono lì ad indicare la strada ai giovani insegnanti. Ma a noi insegnanti con esperienza ultra trentennale non indicano proprio nulla, nelle migliori delle ipotesi ricordano....!

Discutere va bene, aiuta a crescere e a far crescere. Ma non bisogna dimenticare il lavoro quotidiano, insegnare educazione fisica non è solo esercitare una professione, difficile e mal pagata, ma è una specie di missione nel quale si crede fermamente, riportando agli alunni oltre le proprie conoscenze anche le proprie esperienze dirette, vissute ed acquisite in anni ed anni di pratica sportiva agonistica e non.

Vi sono troppi insegnanti di educazione fisica che all’indomani dell’acquisizione del titolo, cessano qualsiasi attività fisica dimostrando con i fatti di non aver capito la regola n.1.

Testimoniare con l’esempio!
Come si può chiedere ad un allievo di praticare attività fisica se si è i primi a condurre vita sedentaria?

Come si può chiedere ai propri alunni di non fumare se si è i primi a farlo sull’uscio della palestra?

Come si può chiedere ai propri alunni di essere moderati nel mangiare se si è i primi ad avere un giro vita eccessivo?

Vi sono molti “professori di educazione fisica” o scienze motorie, come si dice adesso, che girano continuamente l’Italia, per tenere convegni, simposi ed aggiornamenti. Sarebbe “l’intellighenzia” della categoria, ma costoro in palestra quando ci vanno? Chi volesse fare il conferenziere di professione deve dimettersi dall’insegnamento, perché non sono buoni testimoni della materia nei confronti dei propri alunni, perché a scuola non ci sono mai!

Concludo.
Non sono d’accordo sul cambio di denominazione dell’educazione fisica in scienze motorie.Noi dobbiamo insegnare ai giovani l’educazione attraverso il movimento. E Dio solo sa quanto questo oggi sia necessario.

Le scienze motorie sono un’altra cosa.

 

 

 

Antonio Fantini

 

COMUNE DI LANCIANO

ASSESSORATO ALLO SPORT

 

 

 

Al signor sindaco

dott. Nicola Fosco

 

Al vice sindaco 

dott. XXXXXXX

Sede.

 

 

Oggetto: netteza urbana.

 

 

            Mi permetto di segnalare per l’ennesima volta la totale inefficienza nel settore nettezza urbana in particolare per quanto riguarda lo spazzamento delle strade.

 

            Vorrei mettere in evidenza, che, nonostante le mie ripetute richieste presso i responsabili del settore, per ottenere la pulizia delle tribune dell’ippodromo villa delle rose in occasione delle corse al galoppo, ciò non sia stato eseguito, con indicibile disagio per gli spettatori che giustamente protestano vivacemente verso i rappresentanti del comune .

 

            Inoltre è assolutamente inaccettabile che entrambi i responsabili del settore prendano le ferie proprio durante il mese di settembre, che come è noto a tutti è il mese più intenso dal punto di vista delle manifestazioni e quindi di maggior lavoro.

 

            La richiesta di ferie durante il mese di settembre da parte di un dipendente comunale, a mio parere, la dice lunga sull’attaccamento al lavoro del dipendente stesso.

 

         Pertanto, chiedo la sostituzione del personale preposto al funzionamento del servizio nettezza urbana con personale più responsabile ed efficiente.

 

 

 

Lanciano 06 settembre 1996

Distinti saluti

Antonio Fantini

 

 

Alla cortese attenzione della prof.ssa XXXXXX (omissis per pietà).

Vice preside del liceo ginnasio “V. Emanuele II”

Lanciano.

 

Avevo già dimenticato “tutto” dell’esperienza vissuta presso il "Vostro" liceo quando casualmente durante lo zapping mattutino, ho avuto modo di ascoltare la tua intervista sulle occupazioni studentesche  rilasciata a Telemax.

Dall’ intervista si evince la preoccupazione, condivisibile, per  i tagli che la riforma Gelmini potrebbe portare alle scuole ed alla Vostra in particolare, con possibili ripercussioni  sulle sperimentazioni.

E per i tagli effettuati alla “chetichella” dal ministro Fioroni di cui nessuno si è accorto?  Nessuno ha detto, dice e dirà nulla?

Nessuno si aspettava una presa di posizione pubblica, ci mancherebbe altro, sui tagli  effettuati con D.I. n.19 del 1 feb. 2008, ma almeno  un sms di solidarietà verso coloro che l’hanno subito, forse si.

Gli insegnanti, o meglio ancora, le persone, sono come rotelle girano finché..servono.

Si dice, che in Africa, nella savana, quando le mandrie si spostano da un posto all’altro ed un singolo animale viene abbattuto, tutti gli altri componenti il gruppo per un attimo si fermano, ma subito dopo riprendono la marcia felici che la cattiva sorte non sia toccata a loro.

Il  collegio dei docenti è stato scippato di fatto di una competenza prevista dalla legge,  cioè decidere sulla didattica.

Impartire le lezioni di educazione fisica per squadre o classi, è materia squisitamente didattica.

Ora pare che con la riforma votata il 29 ottobre anche  dal senato, nella savana africana verranno abbattuti altri animali e che l’intera mandria per paura  stia accelerando il passo….!

 

Io mi chiamo fuori ho già dato!

 

PS. 

Quella lettera di protesta alla Perla Ionica di Acireale l’ho inviata ( a titolo personale è ovvio) sperando che abbia raggiunto i dirigenti di quel villaggio turistico e non  semplicemente il portiere di notte.


Il navigatore Garmin Nuvi 360 possiede un sistema per misurare la velocità come un normale contachilometri. Solo che un contachilometri normale è impostato sulle ruote, mentre nel Nuvi  la velocità è indicata dai satelliti. (Undici per la precisione) conoscendo la distanza da percorre e la velocità registrata in quel momento si può calcolare immediatamente l’ora di arrivo. Se durante il viaggio fai una sosta e lasci acceso il Nuvi, questo calcola il tempo di sosta ed alla ripartenza, dopo aver ricalcolato la velocità, somma il tempo di sosta all’ora di arrivo. Chiaramente se la velocità cala il tempo si allunga, se la velocità aumenta il tempo previsto per l’arrivo viene anticipato. 

Se tutti questi calcoli il tuo navigatore non li fa, cambialo, perché vuol dire che ormai è obsoleto.

Anche se tra i colleghi che lavorano in palestra non vi è nessuno che sa usare il computer fai avere loro ugualmente una stampante, così forse qualcuno imparerà a scrivere ed a stampare e  potrai ricevere per tempo le informative sui campionati studenteschi.

(La stampante in uso nell'ufficio della palestra me la sono riportata a casa, perchè era mia! Ed anche le cartucce d'inchiostro le avevo comprate io).

 

Antonio Fantini

Insegnante di educazione fisica (5 scuole in 6 anni).

5 novembre 2008

 

 

 

 

 

Alla cortese attenzione della signora preside della scuola media di Tornareccio e per conoscenza al signor sindaco di Perano.

 

            In riferimento alla Sua lettera datata 10/4/1996 n. prot.  769, con la quale ci porta a conoscenza della contestazione del sindaco di Perano del 1/4/1996 n. prot. 1850, inviataci in fotocopia circa un non diligente utilizzo dei locali della scuola rispondiamo rispettosamente quanto segue:

nessuno di noi si sente responsabile dell'addebito inviatoci, in quanto trattasi di locali comunicanti con altri, di cui sono in molti a detenere le chiavi, pertanto, respingiamo nel modo più categorico le affermazioni, senza dubbio superficiali, che potrebbero portare, se non circostanziate con orari, date e testimonianze oculari e non per sentito dire, a denunce per calunnie. 

Ma andiamo con ordine.

E' vero che per due mattine il personale ausiliario ha trovato luci accese in un bagno, ma dopo un confronto avuto con tutto il personale della scuola media, nessuno ricorda di una simile dimenticanza, e poi come già detto in precedenza i locali della scuola media sono comunicanti con altri, tramite una scalinata, chiusa da un semplice cancelletto dell'altezza di 60/70 cm di cui tra l'altro non possediamo nemmeno la chiave, e che può essere facilmente scavalcato da tutti

Per quanto riguarda i rubinetti lasciati aperti, trattasi di cosa assolutamente falsa.

Per il cancello esterno, riferiamo, che se si tratta di accesso a parcheggio comunale, come sostiene il sindaco nella sua lettera, a disposizione del rimessaggio dei mezzi comunali. Come mai la sua custodia non è affidata ad un dipendente comunale, ma lo si pretende da dipendenti statali che non hanno nessun obbligo nei confronti di aree destinate al parcheggio di automezzi comunali? 

Tuttavia il personale ausiliario, nello spirito di collaborazione, che li ha sempre contraddistinti, spesso, si è caricato volontariamente anche di questa incombenza, tuttavia, per due volte, a causa dell'estrema difficoltà nel far scorrere il catenaccio nei pertugi, causa la ruggine, ha avvertito un dipendente comunale che abita nei paraggi e che probabilmente a sua volta non ha provveduto alla relativa chiusura.

Per quanto riguarda l'utilizzo dei locali per uso cucina, smentiamo categoricamente, anche quest'altra illazione, E’ vero che qualche volta nella pausa delle lezioni che va dalle ore 13 e 10 alle 14 e 30, inizio dei consigli di classe, sono stati consumati dei pasti, ma trattasi di panini acquistati nei negozi paesani.

Una sola volta è stato consumato un pollo, fatto cuocere presso il panificio Giordano e non nei locali della scuola come erroneamente si vuol sostenere.

 

Gentile signora preside,

            dal momento che Lei ci chiede per" iscritto" una nostra risposta "scritta", alle argomentazioni espresse così grossolanamente dal sindaco di Perano che evidentemente non ha avuto l'accortezza di sentire prima, la parte contestata, così come avrebbe dovuto, se fosse dotato di maggior esperienza amministrativa,  Le chiediamo espressamente  quanto segue:

sarebbe opportuno conoscere, a scanso di responsabilità, presenti e future, se nel suddetto plesso sussistono le condizioni minime di igienicità, sia interne che esterne, in un angolo del piazzale che da accesso alla scuola  esistono da anni abbandonati, pulmini da rottamare senza alcuna recinzione, Lei sa, come sono fatti i bambini, amano curiosare, entrare, salire e giocare. 

Se uno di questi minori dovesse farsi male, a chi addebitare la responsabilità?

Alla scuola forse? o al comune?

Per non parlare del materiale inerte abbandonato, come traccia del passaggio ai posteri di un vecchio cantiere? 

E se qualche bambino sfuggito all'attento controllo del personale della scuola fosse tentato di scagliare uno di quei sassi ? 

A chi addebitare un simile scenario ? 

A chi, forse, non ha provveduto per anni a rimuovere simili depositi? 

Chiamare il plesso di Perano scuola, è puro eufemismo, serrandine rotte in seconda classe da mesi, che costringono a far lezione anche in pieno giorno con le luci accese ,umidità alle pareti che non giovano sicuramente alla salute né degli alunni, né dei docenti. 

            Frequenti sono state le malattie avutesi durante l'inverno tra gli alunni e gli insegnanti, a causa del clima particolarmente insalubre che si respira in questi scantinati.

La saletta riservata ai docenti è attraversata da tubi e scarichi vari, dai quali si può capire distintamente ogni volta che al piano di sopra qualcuno si serve del bagno.

Sono rispettate le norme per l’incolumità della salute degli operatori sul posto di lavoro?

Nessun filtro tra l'ingresso e l'atrio, così che, quel poco di calore che i radiatori riescono ad emettere viene neutralizzato dal portone, marcio per la verità, ed indegno per una scuola, sempre aperto, perché i bambini dell'altro plesso pure hanno diritto a servirsi del bagno o no? 

            E poi perché il portone della scuola media non possiede il maniglione antipanico cosi come istallato correttamente sul portone della scuola elementare?

Che forse a Perano esistono figli e figliastri?  Ma forse la motivazione è un altra.

Il suddetto portone si apre verso l'interno dell'edificio e non verso l'esterno come prescrive la legge e così che l'istallazione di un maniglione antipanico sarebbe perfettamente inutile.

Gli impianti elettrici rispettano le vigenti normative?

Ad un esame visivo sembrerebbero di no, fili scoperti , lampadine appese senza protezione alcuna.

Dov'é l'interruttore magnetotermico ad alta sensibilità? ed i collegamenti a terra dell'impianto elettrico dove sono segnalati?

L'impianto antincendio che pure sarebbe presente, funziona veramente in caso di effettiva necessità o sarebbe un inutile orpello per coprire i muri scrostati?

            Da una attenta lettura dei cartellini,  si evince che gli estintori sono scaduti  nel mese di agosto 1995 e quindi necessitano con urgenza di un controllo da parte di ditta specializzata.

Chissà cosa ne penserebbe di tutto questo, il responsabile del competente settore della U.S.L. di Lanciano, per il rilascio del certificato di igienicità? 

A proposito questo certificato esiste?

            Per non parlare della mancanza totale di luci esterne, il campanello d'ingresso non funziona e dulcis in fundo, questa scuola non è dotata nemmeno di un campanello elettrico, in grado di segnalare l'inizio e la fine delle lezioni.

Gentile signora preside

La preghiamo di farsi portavoce presso il sindaco di Perano di tutto questo, e se da un lato siamo dispiaciuti dell'addebito che ha voluto superficialmente muoverci, dall'altro  notiamo con piacere, che finalmente un amministratore  anche se per fatti negativi,    dopo decenni di abbandono e di totale indifferenza in cui ha versato e versa la scuola, rivolge la sua attenzione verso un istituto così importante e fondamentale per la formazione del futuro cittadino di Perano.

Per il  personale docente e non docente 

Antonio Fantini

 

Perano, 12/4/1996