Quattro anni di assessorato…….ed altro.

 

Un giorno del mese di agosto 1993 facendo una passeggiata con il dott. Nicola Fosco per il corso di Lanciano, ci conoscevamo da quasi trent’anni, gli chiesi se fosse  giusto rimanere indifferenti allo sfacelo in cui stava cadendo ormai da anni  la città di Lanciano, e non far nulla perché le cose cambiassero, e lui con una sorta di  reticenza che in qualche occasione lo contraddistingueva, mi rispose che era un problema che si stava ponendo già da qualche   tempo.

Qualche settimana più tardi davanti al bar della “ Perla Nera” incontrai il signor Bruno Di Ciano, con cui avevo semplici rapporti di conoscenza, il quale mentre si avvicinava mi gridò: “assessore” ! 

Al momento non capii, solo successivamente ricollegando i fatti, immaginai che si fosse  costituito una sorta di comitato elettorale che doveva sostenere  la candidatura di Nicola Fosco alle prossime votazioni amministrative che si sarebbero svolte a novembre e che qualcuno, (non ho mai saputo con certezza chi), aveva proposto il mio nome, in caso di vittoria, per ricoprire la carica di assessore comunale con delega allo sport.

 

Da allora passarono diverse settimane e non seppi più nulla, intanto la campagna elettorale entrò nel vivo e Nicola Fosco si dava da fare insieme al gruppo costituito come comitato promotore, per contrade e quartieri, e presso le varie emittenti televisive locali.

Un sabato sera, nei pressi del bar la perla nera, si avvicinò e mi chiese di stendere un programma amministrativo riguardante il settore sport.

Il giorno successivo consegnai il programma, non mi fu difficile perché conoscevo tutte le necessità di questo ambiente avendolo frequentato per decenni.

Dopo qualche giorno lo ritrovai nel programma elettorale del candidato  sindaco, seppur con qualche piccola modifica.

Intanto arrivò la data delle votazioni e Fosco fu designato insieme al professor Bellisario per il ballottaggio.

Qualche sera prima che si svolgesse il secondo turno elettorale, ricevetti una telefonata che mi invitava ad un incontro e la stessa persona  mi chiedeva di indossare giacca  e cravatta.

Era noto a tutti la mia repulsione per le cravatte e le giacche.

Ma quella volta, intuendo di che cosa si trattasse, indossai una cravatta ed andammo presso la sala Mazzini in piazza plebiscito per la presentazione degli assessori alla cittadinanza prima del ballottaggio, e fu in quell’occasione che conobbi coloro che poi sarebbero diventati i colleghi di giunta.

Già in quella occasione insieme agli auguri sinceri, da parte della maggioranza  delle persone presenti, avvertii da parte di qualcuno una sorta  di malcelata miscela di gelosia ed invidia.

Già da quella sera capii quali fossero le persone da cui mi dovevo guardare le spalle, ed alcuni di questi dopo le elezioni li ritrovai tra i consiglieri di maggioranza.