Bocciato tre volte! Insegnante per 40anni!

 

Non ho nessuna difficoltà ad ammettere di essere stato bocciato, come studente, per ben tre volte. Fino a qualche anno fa mettere in piazza questo status personale un po' mi disturbava. Oggi la cosa mi è indifferente. Fui uno dei primi ad evidenziare certe problematiche inerenti la scuola ed  i tempi (fine anni sessanta). 

 

Ma andiamo con ordine. 

 

Nella scuola elementare ero un alunno disciplinato ed interessato normalmente allo studio. Ogni tanto facevo “filone”. Come era bello  marinare la scuola! Si andava quasi sempre a giocare a calcio alla “pista”. (Ippodromo di villa delle rose).

A quei tempi nelle scuole elementari non vi era la palestra e non era prevista la lezione di educazione fisica, perciò quella di giocare era una esigenza fisiologica oltre che pedagogica.

Ebbi due maestri, uno in particolare mi preme ricordare, poeta lancianese dialettale ed uomo di grande cultura: Cesare Fagiani. Maestro severo, fioccavano le bacchettate alla grande, ma nello stesso tempo era capace di motivare e riconoscere i meriti degli allievi. Un giorno organizzò una gara tra un alunno rappresentante della classe 4° ed un rappresentante della classe 5° elementare. Si trattava di indicare il modo, il tempo e la persona di un verbo scelto a caso e che l’avversario avrebbe dovuto coniugare all’istante. Il primo che avesse sbagliato avrebbe perso. Il duello sui verbi fu vinto da me, rappresentante di classe quarta. Cesare Fagiani mi disegnò sul grembiule in stampatello una M che significava: “Maestro dei Verbi”.

 

Passai senza altri duelli nella scuola media. Li trascorsi 3 anni senza infamia e senza lode. Tranne che per il fatto che mi ritrovai un giorno in presidenza insieme ad altri, ma non ne ricordo le motivazioni. Forse avevo commesso qualche marachella, ma non ricordo esattamente quale. Forse un’assenza ingiustificata. La mattina prima di entrare a scuola, seguendo qualche compagno più grande di me, andavo a fumare in una casa in costruzione poco distante! La differenza con la scuola elementare era che nella scuola media vi erano le ore di educazione fisica e di pomeriggio si faceva  ginnastica correttiva, in pratica si giocava a palla avvelenata. Qualcuno mi aveva prescritto di fare ginnastica perché avrei avuto le scapole alate. A distanza di oltre 50anni posso affermare senza timore di essere smentito  di  non aver mai avuto le scapole alate! 

Intanto cominciavo ad avvertire fin da allora, la poca consistenza di una certa classe docente, che poi durante gli anni del liceo si confermò alla grande. Mi piace ricordare come affrontai la prova di francese all’esame di terza media. Non sapevo niente di francese ed allora pensai furbescamente di portare con me, ben nascosto, il testo scolastico. La prova di francese consisteva nel redigere un tema su un argomento studiato durante l’anno. Presi il libro, strappai la pagina che mi interessava   e lo buttai dalla finestra aperta. La classe era al terzo piano. Nessuno si accorse di niente. Al termine della prova andai a recuperare il libro.

 

Mi iscrissi dopo le scuole medie al liceo scientifico. In quel periodo le prime due classi erano ubicate in via dei Frentani. Le altre, più la palestra si trovavano lungo corso Trento e Trieste. Quando qualcuno durante la prima ora non voleva far lezione chiudeva senza farsi vedere dal bidello la valvola dell’aria della stufa a legna dell’aula. Il fumo, trovando bloccato lo scarico, si propagava per la classe ed a quelle condizioni, almeno per la prima ora, non si faceva lezione. I professori erano mediocri, probabilmente conoscevano le proprie materie, ma non avevano carisma e non mi incuriosivano. 

Sapere non significa saper insegnare.

Questi professori compiendo un errore madornale credevano che gli studenti fossero quasi tutti degli imbecilli perditempo. 

I primi due anni trascorsero senza infamia e senza lode. Qualche materia da recuperare ad ottobre e via!

Il vero tracollo vi fu dal terzo anno in poi. E la cosa coincise con il trasferimento nel nuovo edificio di via del mare. Oggi sede del liceo classico.

Cambiammo il preside e tutti i professori.

Non farò nomi, ma anche questi erano quasi tutti inconsistenti, privi di carisma e personalità, nessuna autorevolezza solo ottusa autorità. Detestavano il fatto che gli alunni potessero avere una opinione diversa dalla loro, e soprattutto che potessero ragionare con il propria testa. Una delle pochissime materie che mi incuriosiva era la “Fisica”. Ma il professore dell’epoca mi fece odiare anche quella!

 

Molte volte mi chiesi che cosa ci facessi in quella scuola ed ero pronto ad abbandonare. Ma vi erano due persone che mi supportavano. Mia madre voleva che prendessi “il pezzo di carta” ed un’altra persona, Maria D.L., che credeva in me e mi spingeva, nonostante le bocciature, a continuare. Continuai tra mille avventure ed alla fine conseguii la licenza liceale. Gli esami di stato furono una farsa, molti miei compagni fecero scena muta e vennero promossi, forse perché raccomandati o  forse perché avevano un curriculum scolastico migliore del mio. Era facile avere un curriculum scolastico migliore del mio! Di un fatto sono però ancora orgoglioso. Ero titolare della squadra di calcio del liceo scientifico di Lanciano, nonostante le bocciature. La formazione non era rimessa fortunatamente ai professori, ma ai miei compagni.

 

Molti di questi professori apparivano ai miei occhi come impiegatucci di basso livello, qualcuno fumava in classe e leggeva letteralmente la lezione sul libro.

Il preside, personaggio che non ho mai stimato per come si presentava e per quello che faceva e diceva.  Non sapeva interloquire con gli studenti. Aveva introdotto questa modalità. Veniva di tanto in tanto in classe, preceduto dal bidello, che gli portava una sedia imbottita e comoda ad interrogare il malcapitato del momento. Ma neanche tanto a caso. Infatti, io venivo interrogato sempre ed i voti variavano dal 3 al 4.

Più di qualche insegnante nei colloqui con i genitori diceva sottovoce, che l’anno scolastico poteva avere esito negativo, se nella eventuale interrogazione del preside il malcapitato di turno avesse riportato nella materia un voto insufficiente.

Conseguii alla fine la maturità scientifica con la convinzione, che i professori che ebbi erano quasi tutti degli imbecilli. Ne avrei salvato non più di due o tre!

Nonostante le esperienze negative decisi di continuare gli studi!

Le scelte potevano seguire due indirizzi, o matematica, ero stato uno dei pochi a rispondere correttamente ai quesiti posti all’esame di stato, o seguire la mia passione di sempre: lo sport. Optai per lo sport. Scelsi l’ISEF dell’Aquila. Partecipai al concorso. Visita medica preliminare. Compito scritto di italiano, svolsi il tema su Giacomo Leopardi (ma come, uno studente bocciato all’esame di stato tratta la poetica del Leopardi?)  Prova pratica in palestra per la valutazione delle qualità atletiche.

Vi erano a disposizione 75 posti per i maschi e io mi piazzai intorno al 35esimo posto. 

Si poneva il problema della sussistenza. La frequenza era obbligatoria e quindi bisognava pagare la residenza ed i pasti. Dove reperire il denaro per le attrezzature e quant’altro fosse necessario per il percorso universitario? Mia madre era casalinga e mio padre lavorava in Germania dopo essere stato per 7 anni inutilmente nel Venezuela. Feci un giro per i parenti vantando questo successo, ed alcuni misero mano al portafoglio. Fortunatamente riuscii a prendere il presalario per tutti e tre gli anni (complessivamente un milione e mezzo di lire) quindi non pesai sulle spalle di mio padre e mia madre!

All’ISEF dell’Aquila non ebbi problemi. L’unica cosa che mi disturbava era il clima freddo. Tutte le materie mi appassionavano. Mi diplomai nella sessione estiva del terzo anno con una tesi in traumatologia (lussazione di spalla). 

I discorsi più ricorrenti tra gli studenti appena diplomati erano in quale provincia fare domanda di insegnamento?

Alla fine del mese di luglio, dopo la discussione della tesi, eravamo nel 1977, venni in possesso di un giornale “la tecnica e didattica della scuola”. Su questo giornale erano elencate le province con maggiori necessità di insegnanti di educazione fisica. Nell’ordine vi erano Roma, Milano, Cagliari e Venezia. Dopo aver riflettuto a lungo scelsi la provincia di Venezia. 

Dopo solo tre mesi venni nominato insegnante con incarico annuale presso la scuola media Vincenzo Bellini di Mestre. Seguì un lungo e vario girovagare, prima in provincia di Venezia e poi in provincia di Chieti. 

 

 
 

Servizio pre-ruolo

 

ANNO SCOL.

DAL

AL

SCUOLA

  1. 1977-1978

25/10

09/09

S.M. Bellini Mestre (VE)

  1. 1978-1979

10/09

09/09

S.M. Di Vittorio Mestre 

  1. 1979-1980

10/09

09/09

S.M. Di Vittorio Mestre 

  1. 1980-1981

10/09

09/09

S.M. Di Vittorio Mestre 

  1. 1981-1982

10/09

09/09

S.M Di Vittorio Mestre

  1. 1982-1983

10/09

09/09

S.M. Maerne (VE)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Servizio di ruolo

  1. 1983-1984

10/09

09/09

S.M. Maerne (VE)

  1. 1984-1985

10/09

09/09

S.M. Montazzoli (CH)

  1. 1985-1986

10/09

09/09

S.M. Visci Ortona (CH)

  1. 1986-1987

10/09

09/09

S.M. Archi (CH)

  1. 1987-1988

10/09

09/09

S.M. Montazzoli (CH)

  1. 1988-1989

10/09

09/09

S.M. Atessa (CH)

  1. 1989-1990

10/09

31/08

S.M. Visci Ortona (CH)

  1. 1990-1991

01/09

31/08

S.M. Tollo (CH)

  1. 1991-1992

01/09

31/08

S.M. Perano (CH)

  1. 1992-1993

01/09

31/08

S.M. Montazzoli (CH)

  1. 1993-1994

01/09

31/08

S.M. Montazzoli (CH)

  1. 1994-1995

01/09

31/08

S.M. Montazzoli (CH)

  1. 1995-1996

01/09

31/08

S.M. Montazzoli (CH)

  1. 1996-1997

01/09

31/08

S.M. Villa Santa Maria 

  1. 1997-1998

01/09

31/08

S.M. Villa Santa Maria 

  1. 1998-1999

01/09

31/08

S.M. Villa Santa Maria 

  1. 1999-2000

01/09

31/08

S.M. Villa Santa Maria 

  1. 2000-2001

01/09

31/08

S.M. Villa Santa Maria 

  1. 2001-2002

01/09

31/08

S.M. Villa Santa Maria 

  1. 2002-2003

01/09

31/08

S.M. Villa Santa Maria 

  1. 2003-2004

01/09

31/08

Itis Lanciano (CH)

  1. 2004-2005

01/09

31/08

Liceo Scientifico Lanciano

  1. 2005-2006

01/09

31/08

I.S.A Lanciano (CH)

Passaggio di ruolo scuole superiori

  1. 2006-2007

01/09

31/08

Liceo Scientifico Lanciano 

  1. 2007-2008

01/09

31/08

Liceo Ginnasio Lanciano 

  1. 2008-2009

01/09

31/08

Ipssar Villa Santa Maria 

  1. 2009-2010

01/09

31/08

Ipssar Villa Santa Maria 

  1. 2010-2011

01/09

31/08

Ipssar Villa Santa Maria 

  1. 2011-2012

01/09

31/08

Liceo “De Titta” Lanciano 

  1. 2012-2013

01/09

31/08

ITCG  “E. Fermi”  Lanciano 

  1. 2013-2014

01/09

31/08

ITCG  “E. Fermi”  Lanciano

  1. 2014-2015

01/09

31/08

ITCG  “E.Fermi” Lanciano

  1. 2015-2016

01/09

31/08

ITCG   “E. Fermi” Lanciano 

  1. 2016-2017

01/09

31/08

IIS “De Titta-Fermi” Lanciano

       

 

Il 31 agosto 2017 fui mandato in pensione dopo 40anni d’insegnamento.

Prima del pensionamento però ho vissuto una vicenda che merita di essere riferita, anche se la cosa è poco importante, ma significativa per il tipo di soggetti che si possono incontrare anche nelle scuole.

Da sempre mi sono occupato di gare d’istituto con distribuzione di piccoli premi-ricordo ai partecipanti al fine di gratificare i partecipanti e stimolarli a continuare la pratica sportiva.

Essendo al servizio di un istituto tecnico in cui la segreteria poneva continuamente bastoni tra le ruote adducendo non ben definiti problemi burocratici, mi preoccupai personalmente dell’acquisto delle medagliette.

Costo complessivo della spesa 18,50 €. Quando con la copia della fattura in mano mi  presentai in segreteria per richiedere il denaro che avevo speso per la premiazione, dopo varie richieste, copie, fotocopie e dichiarazioni scritte, mi sono sentito rispondere: "che mi ero introdotto in un meccanismo che non era di mia competenza (l’acquisto delle medagliette) e pertanto non potevo essere rimborsato".

 

Giugno 2018