VUOI POTENZIARE LA TUA INTELLIGENZA?

Osserva queste sei regole!

 

Premessa.

 

Lasciate perdere le vitamine, il beta-carotene, i flavonoidi o gli stimolanti.

L’intelligenza si potenzia seguendo altre strade, gettate alle ortiche false convinzioni e le credenze popolari.

Qualcuno sostiene che far lavorare il cervello con parole crociate o con la matematica arricchisca la mente. In realtà, così facendo si allena la mente solo in quei campi, senza effetti verificabili sull’intelligenza.

 

Le ultime ricerche hanno detto che il patrimonio di cento miliardi di neuroni del cervello, non sono destinati ad esaurirsi con l’invecchiamento, dato che ne nascono 250mila nuovi ogni giorno, e che esistono metodi efficaci per favorire questo processo e dare sprint alla mente.

Mettersi continuamente alla prova con nuove sfide intellettuali.

La neurobiologa Tracey J. Shors, della Rutgers University (Usa), ha scoperto che i neonati neuroni possono morire entro due settimane se il soggetto non è stimolato ad apprendere qualcosa di nuovo. Il primario di neurofisiologia Giuliano Avanzini dell’istituto neurologico Besta di Milano, sostiene che la chiave per mantenere in vita i neuroni è l’apprendimento con notevole sforzo mentale, meglio ancora se vi è partecipazione emotiva.

Imparare una nuova lingua, iscriversi ad un corso di ballo, viaggiare, cambiare lavoro ed  abitudini.

 

La rivista Scientific American ha identificato sei fattori che aiutano la mente straordinariamente, alcuni sono semplici e sorprendenti.

1° fattore) L’attività fisica.

 

Nei topi che corrono sulla ruota girevole in laboratorio, la nascita dei neuroni nell’ippocampo (area del cervello che controlla la memoria e l’orientamento spaziale) è almeno il doppio che negli animali poco attivi, e vi è un miglioramento delle prestazioni ai test di apprendimento e di memoria. Le ricerche sugli uomini l’hanno confermato: l’esercizio fisico migliora le funzioni esecutive del cervello, come pianificazione, organizzazione e svolgimento di più compiti contemporanei (multitasking). Gli anziani che praticano uno sport hanno migliori facoltà mentali e, anche dopo una vita sedentaria, le abilità cognitive possono essere potenziate iniziando a praticare una qualsiasi attività fisica. Questo perchè l'esercizio fisico aumenta il flusso sanguigno al cervello favorendo l'apporto di ossigeno e di sostanze nutritive ai neuroni.  I risultati dell'attività fisica sono sorprendenti. Camminare per 45 minuti al giorno, per almeno tre giorni alla settimana, incrementa del 20% la memoria e la capacità di eseguire compiti. (Art Kramer università dell'Illinois). Un anno di esercizio fisico può dare ad un anziano di 70 anni le stesse connessioni cerebrali di un trentenne, potenziando la memoria e le altre abilità mentali. "Tutto questo " spiega Kramer, " avviene perchè l'esercizio fisico migliora l'efficienza delle molecole e delle cellule coinvolte in molti compiti mentali".

                 

                                  

2° fattore) La dieta.

 

I cibi migliori per il cervello? Noci, mirtilli e spinaci. Mangiar poco aiuta: cavie sottoposte a restrizione calorica dal 25% al 50% in meno del normale vivono più a lungo ed hanno migliori funzioni cerebrali. Evitate il più possibile i grassi, quelli di origine animale che aumentano il colesterolo. Nei topi inducono scarse prestazioni nei test di apprendimento e memoria e negli uomini aumentano il rischio di demenza. Non tutti i grassi però sono dannosi. Dato che il cervello è in gran parte grasso, è importante assumere lipidi fin dall'infanzia: il latte materno è composto per il 50% da grassi. Fra i lipidi puntare sugli omega 3, presenti nel pesce, nelle noci e nei semi: la loro carenza favorisce l'Alzheimer, depressione e schizofrenia. I popoli che hanno una dieta ricca di omega 3 hanno meno disturbi del sistema nervoso. Frutta e verdura sono super-cibi per la mente: sono ricchi di sostanze antiossidanti, hanno effetti benefici su memoria ed apprendimento.e riducono i danni celebrali provocati da ictus. I mirtilli, in particolare favoriscono la nascita di nuovi neuroni nell'ippocampo.

 

3° fattore) I Videogames.

 

Per anni sono stati accusati di far male al cervello. Nulla di più falso: i video giochi possono aumentare la materia grigia. Un gruppo di ricercatori dell'associazione americana Mind Research Network ha esaminato un gruppo di giovani a cui è stato chiesto di dedicare per 30 minuti al giorno per tre mesi a Tetris (noto gioco di incastri geometrici. I risultati sono stati sorprendenti. Giocare sistematicamente a Tetris, aumenta lo spessore della corteccia celebrale e potenzia le funzionalità di diverse regioni del cervello. Una settimana di videogames è sufficiente ad aumentare ad aumentare le abilità di percezione visiva, anche a chi abitualmente non gioca. Per i chirurchi ad esempio, migliorare la coordinazione motoria e l'agilità mentale con i video giochi può persino salvare vite umane. In uno studio del Beth Israel Center ( New York) si è visto che i chirurghi che spendono almeno 3 ore a settimana giocando ai videogames compiono oltre un terzo degli errori in meno, in sala operatoria, rispetto ai medici che non giocano. I giocatori sono anche più bravi a tenere concentrata l'attenzione e nella rielaborazione  delle informazioni.

Attenzione però, a non esagerare, perche i videogames possono dare dipendenza e questo rischio è due volte maggiore negli uomini rispetto alle donne.

 

4° fattore) Il caffè.

 

Le pochissime sostanze stimolanti che funzionano presentano un rischio non indifferente: la tossicità. Non è il caso del caffè: la caffeina stimola il sistema nervoso aumentando la pressione sanguigna, frequenza cardiaca, ritmo respiratorio ed incrementando lo stato di allertà. In uno studio si è osservato che due tazzine di caffè al giorno migliorano la memoria a breve termine e i tempi di reazione. Con la risonanza magnetica funzionale si è riscontrato un aumento dell'attivazione nelle regioni cerebrali coinvolte nell'attenzione. La caffeina può proteggere dal declino della memoria che accompagna l'invecchiamento, a patto di non eccedere perchè in dosi elevate il caffè può procurare ansia, irritabilità, insonnia e tremori.

 

5° fattore) La musica.

 

Secondo lo psicologo Gleen Schnellenberg dell'università di Toronto, la musica potenzia le capacità intellettive aiutando ad ottenere risultati migliori in qualsiasi compito. L'importante secondo Schnellemberg, è che il brano piaccia: uno stimolo gradevole aumenta il benessere e rilassa, predisponendo ad affrontare al meglio ogni attività. Se oltre ad ascolatare la musica si impara a suonare uno strumento, gli effetti saranno più relivanti. Suonare rinforza il cervello apportando cambiamenti duraturi. Infatti la corteccia motoria ed il cervelletto sono più sviluppati, come conseguenza dell'allenamento a coordinare i movimenti. Inoltre, cresce il corpo calloso, segno di una migliore comunicazione tra i due emisferi. " L'emisfero musicale è il destro, ma praticare la musica richiede una coordinazione fra i due emisferi, tant'è che l'area di Broca, che si trova nel sinistro, regola la comprensione e l'elaborazione sia del linguaggio verbale che della sintassi musicale". (Guiliano Avanzini).

Studiare musica fin da bambini sembra rendere più intelligenti da adulti. Schenellenberg sottopose a test di intelligenza un gruppo di bambini prima e dopo un ciclo di lezioni di musica, pianoforte o canto: il loro Q.I. (quoziente intellettivo) aumentò considerevolmente, ed in misura maggiore di quello dei bambini impegnati in altre attività come un corso di teatro, che li rese più esuberanti ma non più intelligenti.

 

6° fattore) La meditazione.

 

Praticare meditazione con regolarità può aumentare, già dopo tre mesi, le capacità di attenzione e concentrazione, migliorando la prestazione a compiti cognitivi ( come individuare alcuni numeri nascosti in una stringa di lettere sullo schermo di un computer). I meditatori esperti mostrano picchi di attività cerebrale nella corteccia di sinistra, un area generalmente associata a emozioni positive. La meditazione può aumentare lo spessore della corteccia cerebrale, in particolare nelle aree che regolano l'attenzione e le sensazioni. Questa crescita non sembra essere il risultatato della nascita di nuovi neuroni corticali quando piuttosto per l'aumento delle sinapsi (collegamenti) fra i neuroni già maturi. per l'incremento di cellule gliali (danno nutrimento ai neuroni) e dell'ingrossamento dei vasi sanguigni in queste regioni.